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A passeggio lungo il Ruffa.
La fiumara della Ruffa o di Brattirò si estende per circa 13 Km,
nasce in prossimità dei confini comunali di Drapia, Spilinga e Rombiolo,
a quota 540 mt. slm e sfocia sulla spiaggia di località Ruffa nel comune di Ricadi.
Risalire la fiumara non è un'impresa facile, la vegetazione,
infatti, in alcuni punti si presenta fitta e caratterizzata da piccole cascatelle.
L'acqua scorre tutto l'anno e ricorda che in un passato non molto remoto quello scorrere lento e
costante era fonte di reddito per molte famiglie della zona. |
Risalendo l'alveo del torrente si incontrano i resti di antichi mulini, ne esistevano quindici
lungo tutto il tracciato, alcuni ancora oggi ben conservati, uno ancora efficiente nel
territorio di Lampazzone, altri ridotti a ruderi.
La gran parte di questi mulini è stata attiva fino agli anni cinquanta
e costituiva un'importante risorsa economica.
A poca distanza dalla foce, imponente, tra la fitta vegetazione svetta
l'antica centrale idroelettrica che consentì, per un lungo periodo,
l'elettrificazione dei borghi vicini: oggi si direbbe un tipico esempio di archeologia industriale. |
Uno dei simboli della fiumara Ruffa è sicuramente la Torre Marrana sita nel territorio di
Ricadi, quasi a ridosso dell'abitato di Brivadi.
Posta su uno sperone di roccia tufacea domina dall'alto l'intera vallata e gran parte
della stessa fiumara.
Risalendo la fiumara l'alveo del torrente si restringe formando gole incassate
nella roccia e coperteda alberi alti e sfilati. E' nel fondovalle della fiumara,
nei punti dove le pareti si presentano più strette, tanto da limitare l'irraggiamento
solare fino a determinare un habitat fresco caratterizzato
da un particolare microclima che si trova la felce tropicale Woodwardia Radicans.
Straordinaria nel suo genere e di singolare bellezza, la Woodwardia Radicans
è considerata una dei più antichi relitti preglaciali del terziario,
un periodo durante il quale la felce era molto diffusa in Europa e nel Mediterraneo.
Sopravvissuta all'età dei dinosauri è giunta ai giorni nostri grazie all'isolamento
e all'inaccessibilità dei luoghi. La Woodwardia Radicans è una felce bulbifera assai
rara con distribuzione subtropicale mediterraneo-atlantica le cui
foglie possono raggiungere la lunghezza di tre metri.
La stazione
della Valle Ruffa è la più importante in Italia e la più imponente, finora scoperta in Europa.
Il maggiore areale con la popolazione più vasta d'Europa è localizzato
tra il vallone “Occhi Bianchi” e la fiumara di Brattirò dove tra il
1991 ed il 1993 ne furono censiti circa 2.400 esemplari.
La Fiumara è un ricco contenitore di molte specie animali e vegetali
e rappresenta una piccola oasi da preservare, tanto che l'intera
area è stata inserita tra i Siti di Interesse Comunitario (Direttiva
92/43/CEE) proposti dallo stato membro nel progetto Bioitaly.
All'interno di quest'area la fauna è molto diversificata, accanto
ad un nutrita presenza di varie specie di uccelli che nidificano
abbondantemente, si registra la presenza di varie specie di
mammiferi che stanziano sul fondovalle, tra questi il cinghiale,
l'istrice, il tasso, la faina, il riccio e la volpe.
Nutrita anche la presenza di anfibi tra cui: la rana
greca, il rospo smeraldino, il tritone italico, il saettone e alcuni
serpenti nuotatori. Un tempo vi erano molte anguille oggi quasi
tutte scomparse.
Da segnalare la presenza di grotte basiliane, tra
queste riveste un'importanza particolare la grotta di Santu Liu che ancora oggi risulta finemente affrescata.
Oggi, rispetto al passato, l'area della Ruffa non rappresenta più un punto di riferimento
per le popolazioni residenti anche se si intravedono alcune
iniziative di valorizzazione del territorio sia dal punto di vista turistico
che enogastronomico compatibili con l'ecosistema esistente. |
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Approfondimenti |
- Territorio di Capo Vaticano - Piatti tipici ricadesi - Escursione a Spilinga - Escursione a Capo Vaticano |
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